Frammento Visivo

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Il Futhark

giovedì 22 marzo 2007

Kuja

La mia vita, la mia stessa vita è stata una ricerca continua di colui che haspezzato ed ha infranto come un coccio la vita di mio padre e di mia madre.Lui si è preso le loro vite ed io ora prenderò la sua.Sono dieci anni che gli do la caccia ed ora è lì disteso nel suo letto chedorme dopo essere stato drogato da mia sorella...Isa, commetteròquest’assassinio anche per lei, ma soprattutto per tutto ciò che di male hafatto a me.Lo osservo per un’ora abbondante e poi scendo tramite la finestra dalla qualelo osservavo.La finestra fa filtrare il chiarore della luna, colei che sola sarà latestimone dell'omicidio che sto per effettuare.Mi avvicino lentamente, utilizzo le ombre che vi sono nella stanza buia, ilsilenzio è sovrano e sento solamente il respiro di Kuja...ecco il suonome...Kuja!Kuja all'epoca dell'assassinio dei miei genitori era ancora giovane, ora dopodieci lunghi non è cambiato per nulla, forse ha solo qualche cicatrice sul visoma nulla di più.Mi avvicino sempre di più...sempre di più, gli sono accanto...sonodeterminato...forse anche troppo, estraggo il pugnale incantato che mi hafabbricato per l'occasione Isa, nella lama scorre una potente magia creata daIsa solo per questa occasione...il suo odio, il mio odio sono in questa lama.La lama incantata lo farà dannare per l'eternità, gli estirperà l'anima e labrucerà nelle fiamme degli abissi.Ora sono nervoso, penso al mio odio per quest'uomo, penso ad Isa ed al suoodio...penso ma non agisco, esito!Kuja si rigira nel letto ed il mio respiro improvvisamente si blocca, miammanto tra le ombre, non mi vedrà se si dovesse destare dal sonno che la drogagli ha procurato.Nulla, solo il suo respiro pesante, l'effetto della droga è svenuto ed ora stasolo dormendo...Ritorno sui miei passi e gli sono di nuovo accanto.Avvicino la mia faccia al suo orecchio destro e gli pronuncio queste parolesussurrandogliele "Tu morirai e lo sai, la mia vendetta sarà atroce e moltodolorosa, tu morirai!"Penso alla sua morte e non vedo felicità!La sua morte non mi appagherà, ma la mia natura sadica sta per uscire easpetto che prevalga sulla ragione e sulla razionalità delle mieazioni...l'aspetto per avere una scusa per commettere la mia vendetta.Nulla! Resisto desidero restare lucido...la violenza solo più tardi.Esco silenziosamente dalla finestra e fisso la luna ed i miei pensieri sonoconfusi ora.Sono in strada, in un vicolo ed ammiro Isa che mi stava aspettando, lei piangeed io mi avvicino a lei.La abbraccio, lei comincia a singhiozzare...e mi sussurra "lo so che non lohai ucciso...lo so", la stringo a me e la consolo.Lei non sa che cosa ho in mente di fare e non le dirò nulla, e ciò mi fa starmale.In quel momento in me vi è un conflitto interiore, desidero assassinare Kuja,ma lo stesso odio che mi spinge verso quest'azione mi blocca.Torniamo a casa, Isa si addormenta, io invece esco nelle tenebre e con me hoin mano una pergamena di sfida.Ritorno nel vicolo ed entro di nuovo dalla finestra, tutto come prima, io chelentamente mi avvicino e lo osservo, poi gli ripongo sul tavolino della camerala pergamena di sfida.Non potrà rifiutarsi, ormai non potrà più nascondersi ne da me ne dalla miavendetta!Ritorno a casa per riposarmi ma soprattutto per riflettere, su me stesso e sulsignificato che la morta di Kuja mi darà nella mia vita...non sarà mai più comeprima per me. Mai più come prima anche per Isa, sorella di un assassino.Dormo.
Svegliatomi il giorno dopo resto in meditazione completa facendo affluire inme i caldi raggi del sole d'autunno, l'armonia della natura che mi circonda,sono in una radura nel mezzo della foresta accanto alla mia casa, solitario comeal solito.Il giorno passa ed arrivano le tenebre che mi attirano nel loro fascinoignoto, m'invitano ed io accetto di compiere quel gesto che sarà fatale perKuja, io so di essere superiore, ma lui è molto forte, è un pirata ferocie e sail fatto suo nei combattimenti,ma io l'ho studiato e conosco ogni sua tecnica.Dieci anni sono stati spesi bene per sapere tutto del proprio avversario.Raggiungo il punto d'incontro divenendo parte delle ombre che mi avvolgono,sono parte dell'oscurità, nessuno mi vedrà arrivare.Arrivato il mio pensiero è unicamente per duello che mi aspetterà.Con Kuja non mi metto a giocare, ormai non più, sulla Terra scorrerà solo ilsangue di uno di noi due.Lo vedo ma lui no s’accorge della mia presenza. Mi avvicino silenziosamente egli arrivo accanto, mi faccio vedere e ci fissiamo."Sei pronto Kuja? Pronto per assaporare la morte che tanto ti attende datempo?"L'uomo non gli risponde e tira fuori dalla guaina, la sua spada.Io impugno il mio stocco ed il pugnale "dell'odio", mi distanzio da lui, ma inquell'attimo vengo circondato dai suoi uomini...lo sospettavo e mi eropreparato.Loro sono in 5 escluso Kuja, lui resta in disparte guadagnandosi la prima filaper il massacro dei suoi uomini.Estraggo dal marsupio una pergamena e mi ammanto nelle ombre, loro sono le mieamiche fidate, e loro moriranno tutti.Mi allontano un po', prendendo lo spazio che mi consente di lanciarel'incantesimo per distruggerli e gustando la loro morte in anticipo, poi osservoi loro volti spaesati ed il sadismo che è in me mi esce come una cascata diemozioni, una dietro l'altra...sono eccitato, agitato, emozionato...finisco dileggere la pergamena e da sotto i loro piedi escono delle colonne di energiaoscura...che salgono alte nel cielo, io le vedo ma loro poveri stolti non siaccorgeranno nemmeno che moriranno.Le colonne di energia oscura investono i cinque e li polverizza all'istante,non lasciando nulla di loro a parte qualche misero pezzo di cenere.Kuja resta immobile e quel sorriso che aveva stampato in faccia prima,oradiventa una smorfia di ira ma soprattutto di paura, la sua paura alimenta il miosadico piacere di vederglielo stampato nella faccia, ora è il momento diattaccare.Mi "materializzo" davanti a lui a dieci metri di distanza."La morte attende, ti attende Kuja!"Lui mi fissa e mi carica, io seguo ogni suo movimento, rispetto a me è moltolento, ma ha molta più forza di me, si sposta leggermente a destra e cercainvano di colpirmi, io mi sposto leggermente alla mia destra ed il mio stoccovelocissimo lo colpisce ad una spalla, ma è solo un graffio.Ora sto giocando con lui.La vendetta è in atto.Gli osservo l'espressione e mi carico di nuova linfa energetica.L'adrenalina mi sale alla testa e mi ritrovo in uno stato di unico di euforia.Questo è lo stato del sadismo che mi avvolge come fosse una seconda pelle chemi entra nella testa e mi scatena il corpo dandomi la volontà e l'energianecessaria per ogni mia azione.Ci fissiamo ed io sorrido, lui è in preda all'ira.Mi aggredisce con tutta la sua forza e a momenti non perdo l'equilibrioparando il suo colpo di spada.Spada contro Stocco...ma io ho ancora il pugnale impugnato nell'altra mano, malo utilizzerò per infliggergli il colpo di grazia.Ora siamo in "stasi" aspettando che uno dei due ceda...ma io di sicuro nonmollo. La mia strategia si sta rivelando efficiente...per ora.Si sta innervosendo.Improvvisamente mi sposto di lato facendo perdere l'equilibrio a Kuja, ilquale finisce a terra, tra le ceneri dei suoi uomini.Io sorrido sempre ed aspetto che si rialzi.Si alza e mi carica nuovamente, ma è tempo di finirla...Mi sono annoiato anche troppo.Lui in corsa, io con i muscoli tesi come corse di cetra, sono pronto pereffettuare un salto..lui mi si avvicina sempre di più e quando mancano due metriio spicco il salto...eseguo un mezza girata al volo e gli "atterro" con le gambeattorno al collo, lui cerca di colpirmi con la spada, ma prontamente glielatolgo dalle mani, poi stringo la presa delle gambe attorno al collo, riuscendo afarlo inginocchiare. Scendo e lo aggiro osservando questa misera scena pietosa.Boccheggia, gli esce della bava bianca dalla bocca, si massaggia il collo e mifissa sempre con talmente tanta paura che quasi mi farebbe pena se non fosseproprio lui che uccise i miei genitori. Al solo pensiero il sadismo ritorna inme molto più forte di prima.Kuja estrae da dietro la schiena un pugnale, io allora inguaino lo stocco eimpugno nella destra il pugnale dell'odio.Si alza e cerca di colpirmi, ma lo schivo prontamente e lo colpisco all'altraspalla, il sangue esce ma lui non cede e nemmeno la sua ira.Lo colpisco nuovamente, questa volta ad una gamba e poi all'altra, cade aterra, lo disarmo di nuovo gettando il suo pugnale lontano.Ormai in me il sadismo è ad un livello eccezionalmente alto...ogni mia azione èperò controllata.
Mi siedo sopra il suo stomaco gli strappo la veste e gli punto il pugnale alcollo.Ora saprai cosa significa sentire il vero dolore.Impugno il pugnale saldo nelle mie mani, incido la pelle di Kuja dalle scapolesino al collo e poi giù dal petto, passando per la pancia e finendo sopra illinguine.Le sue urla...le sue urla erano strazianti, ma nulla mi destava da ciò chestavo effettuando, continuai.Sangue molto sangue...lui ne era ricoperto ed i miei pantaloni e le miebraccia erano abbondantemente sporche del suo sangue.Dopo quelle incisioni...inizia ad andare in profondità, come prima, inizia conle scapole, poi gli aprii il torace e l'addome ed infine in quell'universo disofferenza umana ed i grida inumane lo fissai sempre sorridendo "Ora sei prontoKuja!", lui mi fissò un'ultima volta prima di essere punito per l'eternità peril suo reato maggiore.Avermi sottovalutato.Il mio pugnale sgozzò quel collo...ne uscì molto sangue il quale mi sporcò lafaccia, ormai il mio volto era una maschera rossa di sangue che non mascheravaaffatto la mia espressione di compiacimento.Il corpo di Kuja era in preda a spasmi e conficcai il pugnale nel suomaledetto cuore.Kuja morì ed io mi compiacqui per ciò che ero riuscito a commettere.Mi sentii libero dopo dieci anni.Ma in me vi si era creato un vuoto incolmabile....l'odio era sparito ma nedesideravo dell'altro...ardivo nel cercare disperatamente dell'odio.Poi svenni.Mi destai e vidi che ormai era l'alba, a fianco a me il corpo sena vita diKuja...staccai il pugnale che aveva rilasciato il suo magico potere.Il suo petto era aperto e riuscivo a vedere il suo cuore, m'inginocchiai eglielo strappai, lo strinsi nella mano e salutai così il mio unico dio.Lasciai il corpo di Kuja com'era ridotto e me ne tornai a casa in fretta primache la luce del giorno arrivasse a scacciare la mia mate tenebre.Arrivai a casa ed Isa dormiva per fortuna, non poteva vedermi ridotto com'ero.Bruciai i miei vestiti e mi lavai.Mi distesi a letto e dormii fino alla sera seguente.Svegliatomi vidi Isa che mi accarezzava la testa con in mano il pugnaledell'odio...In lei non traspariva nessuna emozione, solo del vuoto...eternovuoto.Ce ne andammo da quella città...quella città era chiamata La Cittadella delConclave degli Arcimaghi, ed io appartenevo a loro per sempre, ero il guardianodelle loro anime immortali.Ma sarei tornato questo era sicuro...dovevo colmare quel vuoto assieme ad Isa,non saprei dove ci stava portando quel vuoto...Bene o Male, Giusto o Sbagliato,ero ignaro.Ma era la mia strada.


Futhark

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