Frammento Visivo

Frammento Visivo
Il Futhark

mercoledì 23 aprile 2008

Negli antri bui della mia anima trovo la luce per il mio respiro.
L'assaporo scoprendo pian piano il mondo attorno a me, svelando frammenti della mia anima.
Sorridere nell'oscurità dei sogni che dona la vita sperata nell'amore.
Con gioia affondo in essa per rinascere come un nuovo essere ogni giorno.
Oscurità che svela la luce nel sogno.
Vita di sogni racchiusi nella lucentezza oscura.

Futhark

domenica 15 aprile 2007

Un Sogno della Realtà

Il sogno...soltanto un sogno, null'altro che sogno...il vuoto.
Credere fermamente in un obbiettivo e darsi forza finché non lo si raggiunge appieno, con tutta la propria volontà che il mondo ci offre e che ci dona in ogni prezioso secondo della nostra esistenza.
Un desiderio, una convinzione...una realtà fisica e mentale se non spirituale che lega tutto questo in un’armoniosa danza del vento che sottile sfiora tutto senza mai toccare nulla.
Un sogno, soltanto un sogno, null’altro che un sogno, il vuoto.
E’ un’arrampicata progressiva che porta al raggiungimento della vetta più estrema delle nostre ambizioni personali che teniamo celate nei nostri cuori puri fino al momento di scontrarsi violentemente addosso alla vita.
Ci si accorge così che teniamo strette nelle nostre mani piccole esalazioni di frammenti vitali, regalando parte della bellezza della vita.
Un sogno...soltanto un sogno...null’altro che un sogno...il vuoto.
Sbattere, cadere e rialzarsi per convincersi che tutto ciò è possibile solo e unicamente grazie a se stessi. E’ il percorso naturale che la stessa vita ci offre nella sua prima carezza dalla nascita.
La consapevolezza di fare una determinata azione si ripercuoterà su tutto ciò che ci circonda è vita e perciò è sogno. Ma è o sarà solo un sogno…uno stupido sogno? No!
Un sogno, soltanto un sogno, null’altro che un sogno, il vuoto.
Infatti no! Non sarà solo un sogno perché esso sarà IL sogno, il sogno vero che ci riporta alla vita nei momenti più tristi, bui, oscuri, atroci, sofferenti della vita...E’ conquistare IL sogno che rende il sognatore un uomo, si perché in finale non si fa altro che lottare contro e per se stessi in una simpatica e dinamica spirale composta da se stessi e dal mondo intero. Sognare ad occhi aperti non ci preclude nulla, libera la fantasia del sognatore per poi farla volare senza nessuna costrizione alcuna.
Lottare, arrampicarsi, cadere e rialzarsi è una sfida con noi stessi e perciò la meta finale è la conquista del proprio sogno.
Il sogno...soltanto un sogno, null'altro che sogno...il vuoto.

Futhark, nella sua vita ha avuto un unico vero sogno ad occhi aperti che gli donò una consapevolezza sulla vita e sulla morte in maniera non indifferente. Il suo approccio a questa sua vita costruita di sua volontà e con le proprie fatiche assieme a sua sorella gemelle Isa fu spettacolare, la sua vita era sempre uno spettacolo fra danze e cori di bambini, fra risa e scherzi, tutto era brillante, ma poi arrivò una mano tenebrosa che strappo dalle sue viscere quel legame intimo con i suoi genitori, fu la mano della morte che arrivò come una frustata che lacera la carne e che fa gridare per il dolore e la rassegnazione di ciò che successe a lui e a Isa.
I genitori morirono per mano di Kuja un pirata assassino.
Esso divenne la sua vera ragione di vita...unica.
Esso divenne IL sogno...soltanto un sogno, null'altro che sogno...il vuoto.
Questo perché lo motivava alla ricerca della vendetta e intanto lo faceva vivere preparandosi alla resa dei conti, affrontava prove su prove e raggiungeva i suoi limiti per poi superarli in questa attesa infernale.
Una volta pronto Futhark riuscì nel suo intento e scosso da un brivido interno lo fece destare da una specie di torpore mentale e lo liberò da una mano opprimente che gli strangolava l’animo.
Era libero…si…finalmente, ma a che prezzo?
Nessuno…il nulla…il vuoto.
Lui non era più nessuno…Isa non era più nessuno e il mondo non era più niente.
Questo gli permise di vagare per il mondo come un fantasma e il suo corpo ne risentì di questo suo cambiamento spirituale. Capelli e iridi degli occhi divennero bianco glaciale e imparò a passare inosservato nel silenzio della pioggia in mezzo ad un tornado di emozioni e sensazioni che solo riusciva a provare ma non ad identificare.
Che senso aveva la vita? Nulla pensò...
Futhark si sbagliava, aveva pur sempre una casa e un luogo in cui andare e affidare la sua anima. In quel luogo aveva sognato l’esito di un’avventura e per se stesso finì bene, in quel luogo conobbe degli amici e mentori…in quel luogo vi era la sua famiglia , vi era Isa e con lei la sua nuova famiglia.

giovedì 22 marzo 2007

L'Infelicità

L'infelicità avviene quando in un individuo si crea uno squlibrio dovuto alfatto in cui non riesce a soddisfare un suo bisogno o una necessità, soloquando, finalmente, si accorgerà che tutto ciò è solo una sua convinzione,comincierà a credere un po' più in se stesso e vedrà, quindi, tutti i suoiprogetti e i suoi sogni prendere forma, riuscendo in fine ad ottenere la felicità.

Futhark

Mondo di Tenebra

Vivendo in un mondo di tenebra, è l'unica speranza che abbiamo per liberare lapropria anima immortale e per vedere se in effetti il nostro mondo resterà omeno in conflitto con se stesso.

Futhark

Il Preludio della Vita

Questa vita non è altro che il preludio della nostra vera nascita, mia piccolacolomba, non potrai fare altro che volare con tutta la tua forza verso l'alto,per elevarti ed affermare così la tua superiorità sulla vita degli altri. Sei lamia forza.

Futhark

Scelte, Sangue e Ricordi

Ogni mia scelta è stata effettuata nella libertà con la quale ogni individuo nasce sin dalla nascita.
Questa mia volontà mi ha permesso di esplorarmi e decidere di essere ciò che sono ora.
Le singole azioni vengono dettate dalle mie scelte e tutto questo comporta di provare migliore sensazione del mio modo di essere nel mondo che mi circonda.
Ricordi.
Una frazione di secondo e i ricordi affiorano come le ninfee in un lago.
I ricordi alimentano la sensazione che di umano resta in me, i ricordi di una breve vita iniziata solo nel momento della mia morte che mi ha conferito una nuova visione del mondo, molto più ampia e profonda, osservo tutti e tutto ma soprattutto osservo con attenzione come il mondo si evolve e le persone si adattano, per questo i ricordi sono molto importanti per me. Tramite essi posso constatare le modifiche che il mondo riceve assieme ai mortali.
Come non definire il sangue per me vitale? Attraverso il sangue i miei poteri aumentano, delineando anche ciò che sono.
Io ho rispetto dei mortali.
Vivo nella mia isolata non morte nutrendomi di sangue.
Sangue per la vita eterna. Immortalità voluta a costo di morire.
Ebbene si, la morte mi porterà a vivere per sempre a costo degli altri.


Redeemer

Figli della Luce

Il mondo che sto per descrivervi è il mio mondo, io sono Kreta la dea che diede la luce a questo mondo.
Sono l’unica divinità vivente e immortale di Neon ed ho creato ogni cosa.
Gli abitanti di questo mondo sono esseri creati dalla luce, alcuni fluttuano nell’aria e sono fedeli servitori.
Sono delle sfere fluttuanti che emanano luce propria ed il mondo è sempre splendente, non vi è mai oscurità.
Sono composti da una luce azzurrina molto accesa che divampa in lingue di fuoco blu.
Ho creato poi altri esseri, molto più potenti dalle fattezze umanoidi.
Anche loro come le sfere di luce sono composti solo di luce di colore viola.
In essi si riesce a distinguere un corpo ed i loro capelli sono composti da un fuoco viola molto scuro.
Loro mantengono la perenne luce sempre “accesa”, la quale scaturisce dal centro del nostro mondo. Il mio mondo.
In fine vi è una categoria di abitanti molto speciale dotata anche di poteri magici e divini, essi sono la vera luce, trasformano i loro corpi in ciò che vogliono, perciò non poso classificarli in umanoidi anche se acquisiscono questa forma per il 90% delle volte, forse perché è la più comoda in assoluto.
Essi proteggono il mio mondo e i suoi abitanti grazie alle loro discipline arcane e divine.
Sono composti come gli altri abitanti di sola luce, di color ambra molto lucente.
Io sono la dea, ciò che ha il dominio e decisione su tutto e tutti.
Ma lascio la mia società nelle mani degli stessi abitanti intervenendo solo poche volte per rimettere ordine e luce in tutto.
Il mio cuore è il centro del mondo e li osservo sempre con la forza della mia anima.


Nephilim

Acqua

Sei tutto e non sei nessuno. Unica e dinamica come sei.
Hai accumulato molteplici esperienze di vita nella tua strada.
Ora le ingloberi e le espandi attraverso la magia.
Il mutare di ogni giorno in maniera quasi impercettibile della magia, fa si che anche tu stessa muti, ma solo accrescendo senza mai tornare indietro, non avrebbe senso, ma puoi, se hai bisogno, puoi osservare dietro le tue spalle e rivederti in ogni passo fatto fino ad ora.
Tu unica nell’essere tutto facendo di te il cambiamento.
Cambi con la consapevolezza di cambiare, ma non cambi in maniera radicale perché hai la conoscenza e il potere di affrontare il cambiamento.
Ti puoi definire con un liquido che diventa solido e poi ridiventa liquido evaporando e ridiventando ancora un liquido…Acqua, ecco cosa sei.


Futhark

Terra

Il tuo amore che scatta di continuo come un ghepardo sulla sua preda è vivo.
Tu che di amore e sentimento impronti la tua strada dell’equilibrio ti orienti attraverso l’utilizzo della ragione, i tuoi pensieri esplicativi raggiungono sempre il centro come una freccia mirata a comprendere globalmente tutto, di per sé innocua ma satura di razionalità e calma che solo, riesci a domare come una bestia in gabbia.
In fine ricerchi la volontà che si cela dentro te per armonizzare il tutto tenendo giustamente in pugno l’equilibrio creato con tali fattori.
Per te l’equilibrio è la vera strada per la ricerca dell’amore.
Sentimento ragione e volontà.
Sei come la scossa di terremoto che riassesta tutto rendendo meglio il paesaggio intorno a sé, riequilibrando il tutto dopo la “violenza” dosata in maniera perfetta atta a riassestare il tuo cammino che possiede i principi della tua vita che utilizzi. Terra!


Futhark

Ghiaccio

T'incammini nel silenzio, sperando che qualche riflessione ti dia la sicurezzadi affrontare il male in ogni sua forma.Possiedi il silenzio e lo utilizzi come amplificatrore di emozioni, le tuesensazioni ed i tuoi sentimenti sono vivi.Nella tua strada ti soffermi di tanto in tanto a osservare il mondo, noti lasicurezza delle persone e come la utilizzano sia per il bene che per il male.Imparerai a far defluire questo tuo "potere", ora ricerchi negli altri lasicurezza che in parte ti manca imparando così a come esercitare la tua disicurezza.Percorrendo molti tratti della tua strada rifletti su parecchie cose che solotu sai di conoscere e sapere, al massimo le apprendi dagli altri osservandolinel silenzio emotivo. Rifletti sempre continuando a renderti forte così.Cristallina e pura ma anche delicata, tu sei il ghiaccio in ogni sua forma.Sei forte e tenera, ti crei attraverso anche un minuscolo cristallo di ghiaccio,così intricato e delicato. Ma quando ti sciogli la tua impronta è tangibilesotto di te...c'è la vita.Ghiaccio.

Futhark

Lo Specchio

Uno specchio in cui vedo riflesso me stesso, il vero me stesso, un'orribile bestia vendicativa che si nutre di sangue e vita umana.Uno specchio in cui medito dei miei errori presenti e passati.Uno specchio in cui posso notare le rughe nel mio eterno voltoimmortale.Questo specchio è la fonte della mia anima, il riflesso fa male ma è reale, vero, vivido. Non mente mai nella sua cruda affermazione di me stesso.Lo specchio della forza spirtuale per la redenzione di ogni peccato commesso per la mia stessa sopravvivenza, perchè altro non faccio che sopravvivere tra i mortali. Loro sono la mia eterna beatitudine, la mia eterna dannazione, perchè io non posso fare a meno di loro, della loro vitae, della loro vita, della loro felicità dei loro sentimenti e delle loro emozioni.Specchio della redenzione interna, la bestia ancora non è scomparsa, è ancorata con gli artigli alla mia anima fragile resa invincibile dalla volontà di sopravvivere, unico equilibrio tra bestia ed uomo che ero eche in me è restato solo che l'anima.

Redeemer

Libertà

Il sole riscalda la mia pelle e tutto intorno a me diventa armonioso,in un ritmo incalzante danzo per l'allegria che vedo attorno a me,osservo al gente divertirsi e poso il mio sguardo su tutte quelle chepersone che sono vicine a me.Il pensiero si sofferma sulla pace a la tranquillità che risposainviolata in quel luogo, come vorrei che tutto si fermasse per viverequegli attimi in un'eternità perpetua.Il mio sogno ad occhi chiusi è lo scorrere della mia vita nella pace etranquillità. Invece, mi trovo in un abisso di fiamme dove i demoni vivivono nelle atrocità e della disperazione.Sono li con uno scopo che è distruggere quel lato di me stessa cheodio e non sopporto.Sono li per ripudio verso me stessa perchè non riesco a sopportarmi,voglio la verità su chi sono e su chi porto dentro nel mio corpo.La libertà della felicità è un istante bellissimo...ma un giorno saròveramente libera nella vita o nella morte.Prego che quel giorno arrivi presto e che tutto sia di un biancocandido, che tutto sia splendido e che tutto sia in pace con tutto.Vivo la vita con la speranza della mia vera liberazione e sogno quelmomento. Poi vi saranno altri sogni ad occhi aperti...ma per ora èsolo questo il mio scopo di vita.La libertà.

Nephilim

Cielo d'Inverno

Il grigio colore dell'inverno si posa sulla mia pelle chiara, troppochiara per un'umana, nel mio sangue celestiale scorre la potenza deimiei avi. Volare in quel cielo mi porta sofferenza, sono sola, masento battere il cuore e mi dona un "ritmo" nella vita. La solitudinemi avvolge e sento caldo nel petto, il cuore batte più forte, semprepiù forte. Il vento si fa più forte e una tempesta di neve mi trattienee mi scaraventa in una caduta, sto precipitando nel vuoto e comincio apiangere, ma non sono lacrime normali, è sangue che scorre sulla miafaccia e intanto sto cadendo le mie ali non mi trattengono più,. Undolore mi trapassa la schiena e le mie ali si spezzano in un turbiniodi piume e sangue. I fiocchi bianchi della tempesta diventano rossocremisi e tutto intorno a me diventa scuro. La luce che fino a qualcheistante prima era bianca ora è di un rosso cupo che mi scaraventa aterra. poi il mio sguardo si sofferma su di una creatura rossa e nera,mi afferra e mi solleva, poi mi pianta i suoi artigli nel pettoafferrando nel petto il mio cuore che continua a pulsareall'impazzata, lo estrae e lo impugna sollevandolo, come fosse unsacrifico... che sacrificio...a chi?Mi spengo lentamente e in agonia scopro che quell'essere, altro nonero io.

Nephilim

La Sofferenza nel Sogno

Un uomo in un abbraccio mortale, il sangue che gli scorre nelle venefuoriesce dal suo collo, il bacio mortale che dona una nuova vita, ildolore che gli offre è micidiale, un dolore per l'eternità.Il battere incessante del cuore che lentamente svanisce lasciando soloil vuoto del silenzio. Quel bacio dannato lo strappa alla vitadonandolo alla morte. La rinascita avviene in un lamento silenzioso,tutto è silenzio. Poi la corsa, in mezzo alle vie della città, andandopoi nei sobborghi dove avviene la consacrazione della sua sete maiestinta e che mai si estinguerà, come un fuoco che gli brucia la gola,un fuoco che nasce dal cuore, mai sazio.La nascita della bestia che ora è indomata che annienta le vitemortali una dopo l'altra. La corsa verso una vita che mai più avrà.Quella bestia domata solo che da una esile frusta della sua volontàche scatta e schiocca per allentare sempre quel dolore.La scelta del suo creatore, una scelta che a lui non è stata concessa.Veloce sempre più veloce, dentro di lui tutto è stato annientato, ilrispetto della vita gli è stato annientato da quel bacio.Un bacio unico, il bacio della sua consacrazione alla vita eterna enel dolore. Quel bacio desiderato e non desiderato scelto e non scelto.Una indecisione fatale. Qualcuno ha scelto per lui. Lui che da quelgiorno ha imparato da solo cosa significa cimentarsi nella sfrenatalotta alla vita e nella sopravvivenza.E poi calò la sera che con il crepuscolo fa rinascere la sua naturacome un'araba fenice rinasce dalle sue stesse ceneri, così, la suareale natura rinasce ogni notte, ma soprattutto la sete, una setereale, la sete di sangue incolmabile.Una sete nel dolore agoniante della morte.Poi il rendersi conto di essere svegli e aprire gli occhi come ogninotte e osservare il mondo attraverso quello sguardo carico di pietà esofferenza, uno sguardo umano ma che di umano è ormai stato cancellatoil ricordo che svanisce ogni qual volta si desta dal suo sonno.

Redeemer

Pensieri di un Vampiro

Ombra tra le ombre, il mio cammino si addentra in esseperché di oscurità la mia anima si nutre.La mia vita segnata dal male e dalla lotta interiore perdominare la mia vera natura che fa paura persino a me.Una lotta infinita per scacciare la mia vera essenza, laripudio ma allo stesso tempo essa sono io.Unica soluzione è la morte che ha già preso la mia vitasecoli e secoli fa.Quello che mi resta ora è un briciolo di umanità che mipermette e mi permetterà di somigliare a voi umani.
Cacciatore cacciato, divenuto ormai preda di se stesso.Il mio cuore spento, senza più vita è freddo, attrattosolo dall’oscurità nella quale celo me stesso agli altri, masoprattutto a me stesso.Piango ormai lacrime di sangue amaro, sangue che è statocondannato ad una non vita piena di odio e lotta fratricida,sangue che ricerca lo stesso tipo di sangue.Anima solitaria che vaga alla ricerca della pace interioreper la propria redenzione così molto ricercata ma mai trovata.Odio il male per ogni sentimento ed emozione che mi hannospinto a commettere ogni tipo di azione immorale, odio lamia vera natura attraverso la quale non riconosco più il mestesso di un tempo, odio questa non vita perché non miha donato altro che una profonda tristezza, ma soprattutto odiome stesso nel provare tutto quest’odio.

Vampiro Thayrk

Futhark

Sogno di una Vita

La vita scivola, fugge lontano dalla realtà che mi appartiene.
Devo riprenderla per equilibrare il mio essere uomo in questo mondo che deve ancora essere plasmato dal mio essere, la mia natura, quella reale incombe come un’ombra sulla mia vita che infligge piccole crepe nel mio cuore unico.
Riprendere ciò che è mio in questo nuovo mondo con gli occhi nuovi di un’anima redenta, occhi che hanno visto la luce, ma che sono appartenuti al male e che ora ritrovano lo splendore di una luce nuova, la luce della vita in questo mondo indefinito.
Ritrovare me stesso, la mia anima e renderla di nuovo mia per possederla per sempre.
La stessa vita è un sogno circondata da aloni di un grigiore oscuro che si abbattono sulle anime mortali attorno a me, tutto è triste e questa nebbia che mi occulta la vista, rende palpabile tale atmosfera surreale circondandomi dio nuovo di tenebra.
Esalo istanti di vita, resi ciechi dal modo di essere individui singoli in un ammasso caotico della luce vitale e dell’oscurità mortale.
Sono un essere indefinito senza identità, cercando risposte che non esistono, senza motivo mi trascino nella mia esistenza e lì mi spingo a vivere nella realtà che mi sono creato sempre solo.
La solitudine di un’esistenza non voluta, un’esistenza odiata ma accettata.
Mi ritroverò sperduto nel mio infinito vivere la morte come compagna e la vita come nemica, io che tolgo la vita per la mia morte, esisto grazie alla morte che toglie la vita.
Ma la luce esiste la vedo e mi avvolge, mi scalda l’anima e con essa mi porta la vita.
Questa è la fine di un sogno, un sogno null’altro che un sogno.
Anche i cacciatori di sangue sognano, anche i vampiri soffrono e anche i dannati vivono.
Vivere, non chiedo nient’altro che questo.

Redeemer

Vento di Morte

Il mondo a cui ho pensato è privo di vita umana o animale.
Vi è solo il vento che scuote tutto.
Un vento nero di morte e distruzione, ma è anche un vento che rimodella sempre il mondo lo rinvigorisce di nuova energia, toglie e rilascia energia.
Uniche forme di vita sono gli alberi, essi hanno la loro vita, hanno sempre rispetto per loro mondo.
La loro linfa non può finire, madre terra nutre tutti questi alberi ed il vento rimodella madre terra spargendo su di essa il seme di questi alberi, un mondo in cui il melodioso canto di morte riecheggia tra le fronde degli alberi all’apparenza morti ma in internamente vivi, sempre vivi.
Le urla del vento li tagliano, li feriscono ma loro sono enormi alberi e resistono lottando contro la loro stessa vita.
Madre terra piange e loro si rigenerano.
Un movimento unico di creazione, generazione e distruzione.
Una vita continua per loro stessi, eterni alberi fustigati dalle fruste oscure nel vento.

Redeemer

Osservati

Osservati, guarda ora intorno a te, scopri ciò che hai costruito con le tuemani, plasmando di volta in volta la tua vita, con difficoltà, superandoostacoli ed enormi sacrifici, arrivando così al tuo obbiettivo che tanto haidesiderato e voluto con tutta te stessa.Chiudi ora gli occhi, solo per un'istante, pensa a tutte le persone che hai resopartecipe della tua vita, quelle a cui hai voluto bene ma anche quelle che haiodiato o disprezzato, queste persone a cui hai insegnato qualsiasi cosa, bella obrutta che sia stata, a loro volta hanno creato la coscienza che ora, sola, seiriuscita ad acquisire, tramite quei momenti goduti e/o respinti, questo è ciòche la tua esperienza della vita ha maturato insieme alla persona che ora seidiventata.Ama tutto ciò e non rimpiangere nulla, perchè qualsiasi tipo di esperienza hasolo che da insegnarti ad essere sempre più unica.

Futhark

Maschere di un Mondo

Portare delle maschere nella vita di tutti i giorni è un'abitudine che noiesseri umani abbiamo adottato e sviluppato per apparire prede o predatori, unmeccanismo di autodifesa che ci consente di superare certe situazioni, fingendodi essere ciò che in realtà non siamo, o di dimostrare come sia sempliceaffrontare gli altri reagendo d'impulso, senza fermarsi per considerare per unistante la fragilità umana e le sue debolezze. seppur complessi , noi comeesseri appartenenti ad una specie di vita che ha sviluppato una propriaintelligenza, siamo deboli, così, anche la nostra aggressività è una forma didebolezza, conseguenza del portare una maschera.Una maschera è solo una comodità ed un usufrutto, perchè con essa cerchiamo dicelare le nostre emozioni ed i nostri sentimenti, in modo da apparire personecompletamente diverse rispetto il modo in cui viviamo realmente la vita con noistessi.Non avere nessuna maschera, invece, porta l'individuo a pensare di coglieresempre l'attimo adatto per apparire come sia realmente. In questa vita breve,non indossare maschere, serve per sviluppare nel modo migliore il nostrocarattere, riuscendolo a plasmare e scolpirlo attraverso l'esperienza dellavita.L'unico inconveniente potrà essere quello di non saper accettare nel modo piùappropriato, una vita senza maschere, solo per convenienza, essendo più facilevivere con e attraverso esse, superando così le difficoltà.In conclusione, una maschera è un fattore di non aver fiducia in se stessi enelle proprie capacità, essa è un limite invalicabile, oltre il quale necessitala creazione di un'ennesima maschera. Nessuna maschera, invece, è un fattore disicurezza interiore, conoscendo meglio la propria personalità, a volte, nonviene apprezzata ma criticata, perchè diversa dal resto delle altre persone checi circondano ogni giorno, l'assenza di maschere ha una capacità illimitata direagire a qualunque situazione e sfida che la vita vuole farci affrontare.Un rapporto tra Staticità e Dinamicità, Flessibilità e Durezza, Eleganza e Classe.

Futhark

Lacrime Notturne

Le lacrime della notte si celano ai loro occhi. Il sipario si tinge di nero e scompare nelle tenebre della notte senza luna.Unica luce. Unica voce. Unica essenza notturna…solo tu.Anche se composta di oscurità tu brilli.Illumina i miei passi verso te, so che mi vuoi e tu sai che anche io ti voglio.Abbracciami. Stringimi. Carezzami…Baciami.Essere cullati dal proprio sogno è una danza di daghe ardenti che vengono estratte dal proprio cuore infranto.Ora riposo nel mare di morte in cui sono precipitato.Mi risveglio nel mio stesso sangue che ritrova la sete eterna di immortalità.Vago nel mio sentiero trovando come unico indizio l'equilibrio interiore.
Libertà di sognare una via di fuga che non esiste e nemmeno celata chissà dove.
Un lotta contro se stessi e contro il tempo per ritrovarsi nel proprio cammino in solitudine perpetua.
Un sogno reale nell’oscurità della luce.

Futhark

La Morte

Nella Morte non ci sono incidenti.Nella Morte non ci sono coincidenze.Nella Morte non ci sono contrattempi.Nella Morte non ci sono scappatoie.La Morte è una rosa nera sussurrante, lei piange sangue d’innocenza,dall’abisso lei ritorna per urlare la sentenza.Tutto ciò che in noi dobbiamo comprendere è che dai nostri piccoli gesti allenostre imprese epiche, ogni azione dalla più banale alla più nobile non sonoaltro che parte del sadico disegno della morte.La morte sia adegua tramite le nostre azioni, non vi è scampo.E’ possibile far saltare il piano della Morte?Certo!Bisogna “solo” tener presente il rischio di far saltare il piano, di nonadeguarsi al disegno, ma ciò potrebbe far scatenare una furia cheterrorizzerebbe persino la triste mietitrice. Ma, credetemi, non è il caso difar inca22are quella vecchia baldracca.Ma la morte per ognuno di noi ha un piano consapevole che ormai ha messoirrefrenabilmente in moto.Ogni nostra azione ha una reazione uguale e contraria, questo significache...se la Morte è entrata in azione, possiamo farlo anche noi finché unanostra azione può avere una reazione contraria che contrasta lo scopo dellaMorte.Wow! Tutto ciò rovinerebbe tutto il piano che la Morte ha già messo in moto.Quando e come tornerà a prenderci?Non si sa.E’ talmente imprevedibile da risultare più improvvisatrice di me.Fregherà tutti uno ad uno, nessuno escluso, tutti noi siamo nella sua listanera. Tutti.La Morte verrà a prendere la vittima da lei designata, la pedinerà e lainseguirà senza sosta fino a che non avrà adempito al suo dovere.Non si può ingannare la morte, non ci sono vie di scampo.Anche se la di frega per molte volte, poi tutto tornerebbe in equilibrio conla nostra morte, perché essa avverrà prima o poi.Avverrà!Le persone sono piene di energia vitale proprio poco prima di morire, untornado di fuoco che arde tutto in noi.La morte è equilibrio, io la ammiro per questo, perché ad ogni vitacorrisponde una morte, ad ogni morte corrisponde una vita.Perfetto equilibrio mortale.Donare una vita alla morte e costringerla obbligandola a ricominciare, ovverol’introduzione di una vita che non era prevista nella lista della Morte puòinvalidare tutto.Si può fuggire ma non ci si può nascondere. Mai!Lei ci troverà sempre e adempierà al suo dovere, nulla ci salverà da lei.Accettiamola.

Futhark

Pensiero Folle

Ho deciso che farò della mia vita un’arte e della mia morte uno spettacolo.
Interpreterò me stesso, un ruolo assai arduo in un mondo come quello odierno, in cui ogni singola cosa ha un suo valore.
Inviterò un ospite che assisterà al mio spettacolo artistico, maschio o femmina che sia, non ha importanza. Non salirà sul mio palcoscenico, osserverà lo spettacolo attentamente per apprendere come ci si deve muovere interpretando sé stessi. Ma questo ospite riceverà un’amara sorpresa sia nella vita…che nella morte.
Nello stesso modo in cui una farfalla compie un battito d’ali in Giappone, in Florida vi è un uragano; così, se un gatto miagola un uomo muore, ma se un uomo miagola quel gatto muore!?
Dando un senso così sia alla vita che alla morte.
Un connubio perfetto, ad ogni nascita corrisponde una morte e ad ogni morte corrisponde una nascita.
Oscure verità celate da splendenti ombre.
A volte si dice che la verità è una catapulta verso la realtà dei fatti.


Futhark

Sogno Frammentato

Futhark si ritrovava sommerso dall'oscurità e si accovacciò per non attirarel'attenzione. Poi osservandosi attorno, non vide anima viva e si erse e camminòfacendo qualche passo dinanzi a sè.Tocco una parete...era umida ed odorava di muffa, ora il suo olfatto percepival'odore dell'umidità e dei luoghi chiusi.
*Dove si trovava?*
Poi la sua vista si focalizzò su di un punto illuminato...era un corridoioperchè il giovane si mise a tastare le pareti.Poi la penombra prese il posto dell'oscurità dando a Futhark la possibilità diosservare il luogo in cui era. Si osservò attorno e vide solo muri e corridoi.Solo muri e corridoi.Si trovava al centro di quello che gli sembrava un labirinto.*Che fare?*Futhark si sedette ed aspettò qualcosa, forse l'ispirazione su quale partedirigersi, così si mise in meditazione e cominciò a riflettere...Sudori freddi e brividi insani che si formavano sulla sua fronte corrugata.Immagini, vide delle immagini dei suoi compagni vicino a lui.Vi era Khalandir, l'elfo strano dai capelli color viola, il bardo Ecthelionche armeggiava con il suo strumento, ed il suo socio di furtività, Xavier, poiin un angolo vide Gher'Han e non capì perchè mai pensò a lei.All'improvviso Futhark aprì gli occhi e notò che era ancora buio...
*Che succede?*Si alzò ma altre immagini gli trapassarono il cervello, vide Gillian assieme aZak in un luogo a lui sconosciuto, poi vide il suo coetaneo ma saggio Walker,poi Palaemon, Archimede ed l'arcidruido Jon...e nel fondo la figura femminile diVania, l'altra ragazza per i quali avevano intrapreso quella missione.Ripresosi da quest'ultimo shock che cominciava ad estirpare ogni dominio di se,il giovane si rese conto che non vi era alcuna possibile via giusta o sbagliata,per lui tutte erano uguali, ma se quel luogo fosse stato veramente un labirintolui doveva uscire per aiutare i suoi compagni.Doveva uscire per aiutare sè stesso più cha gli altri.Non soffriva di male fisico e non percepiva nessun odore.Soffriva dentro...mancava un pezzo di lui, il suo controllo ed ilsorriso...come poteva uscire di lì?In lontananza una voce lo chiamava.
*Di chi è quella voce?*
Troppe domande per sapere da che parte dirigersi. Troppe.La voce insistentemente lo chiamava, così prese il corridoio che a luisembrava quello giusto.Ma alla fine di esso si argiva un muro...così tornò indietro e prese un altrocorridoio...ma anch'esso era chiuso.E così anche il terzo....ne mancava solo uno, così s'incamminò in esso.La voce era sempre più forte e chiamava sempre il suo nome.*Futhark.*
Una penombra improvvisa illuminò leggermente il labirinto.Ma non vide nulla a parte una porta chiusa.E quella voce proveniva da quella parte.Il ragazzo si avvicinò e svenne.*Isa. Perchè sei qui? Che luogo è questo?*
Poi il silenzio più innaturale possibile.



Sensi...Udito. Tatto. Vista. Gusto. Olfatto.Futhark disteso nell'ombra della sua stessa paura dimorire...disteso inerme senza che il suo respiro lo destasse dalprofondo sonno."Utilizza i tuoi sensi fratello" disse una voce a lui nota ma allaquale non riusciva ad associare un volto o un nome.Di chi era quella voce?"Utilizzali tutti, ora!"Isa...sangue, bagnato, silenzio, muffa, oscurità.Futhark si destò e si ritrovò dinanzi quella porta chiusa chericordava la porta della sua casa.Esitò prima di toccarla perché aldilà vi era l'ignoto."Stai attento fratello".La voce di Isa proveniva dal suo stesso cuore. Un cuore capace diamare e proteggere l'amore per sua sorella.Così aprì la porta e fu accolto da una luce fredda, più fredda delfreddo pungente che aveva assaggiato al nord.Affievolita la luce vide una figura che si ergeva davanti a lui.Chi era?Perché è qui?La figura incappucciata e nera come le tenebre si girò debolmente edaccortosi di Futhark agitò le mani in maniera iptonica cheinizialmente non fecero effetto a Futhark perché osservava unaseconda figura che si stagliava nel fondo della stanza.Isa.Perché qui?Isa era incatenata al muro.Rabbia.Odio.Ira.Il ragazzo fissò così l'individuo oscuro davanti a lui per poterloidentificare, ma come posò lo sguardo su di lui, fu avvolto da unaluce innaturale di color rosso e poi cadde in preda ad un torporesimile all'agonia.Le trame ipnotiche ebbero la meglio sul povero ragazzo.Cos'è successo?Isa.Futhark a terra di nuovo non riusciva ad alzarsi, ma poco prima diperdere i sensi dal "dolore" osservò il movimento dell'individuo chesi avvicinò a sua sorella.Isa.Silenzio, Oscurità, Delusione, Rabbia, Dolore, Odio, Sangue e Ira.Vendetta.



Buio. Oscurità. Tenebre.Ancora, sempre loro, circondano, avvolgono e distruggono la miaanima debole che non può far altro che vedersi strappare l'energiacelata al suo interno.Cosa mi ha fatto?Non sento più me stesso.Era un arcimago?Il suo potere mi sta divorando, se ne sta alimentando.Maledetto. Vendetta.Ma è troppo forte per me…da solo, non ce la faccio, mi lascioabbandonare dal suo potere immane.Troppo...troppo potere che mi consuma.Cosa mi hai fatto?Sento mancare parte della mia essenza.Emozioni. Sentimenti. Valori. Morale.Le mie emozioni, i miei sentimenti, i miei stessi valori e la miamorale svaniscono.Chi sono? Chi sono io?Sono vuoto, svuotato ed indebolito.Ricordi. Speranze. Desideri.Tutto svanito.Mi osservo scomparire avvolto da fiamme nere. Scompaio in loro etutto intorno a me è oscurità.Che fine ho fatto?Sono parte delle tenebre, sono ciò che ho temuto di diventare, sonol'odio che tanto ho avuto paura di nutrire.Sono oscurità. Sono buio. Sono tenebre.Sono morte. Sono distruzione. Sono caos.Sono malvagio.Sentimenti. Emozioni. Valori.Scopro una nuova strada e la percorro dinanzi a me con nuovisentimenti, nuove emozioni e nuovi valori. Tutto nuovo e fuoriesconoda me.Cosa mi è successo?Sono un uomo nuovo creato e partorito dalle tenebre.Provo solo odio, un odio il mio che mi consente di sopravvivere,osservando il tutto con occhi nuovi.Riesco a percepire che qualcosa in me è cambiato, ma non lodistinguo chiaramente. Sono consapevole del mio mutamento, oppuredovrei chiamarla evoluzione?Mi sono evoluto?Respiro, ed in me entra la pura oscurità che comincia a nutrirsi dime stesso, della mia anima, di tutto ciò che ero e che volevoessere.I ricordi passati affiorano in me come la spuma delle onde delmare...in fine svanendo e dimenticandoli così senza potere farnulla, senza avere il potere di far nulla per fermare tutto ciò.Isa, Gillian, Khalandir, Walzer, Vania, Jon, Palaemon, Xavier,Archimede e Gher'Han.Odio.Li odio, li odio tutti. Vedo la loro morte, la vedo perché sarò iostesso ad ucciderli e strappare la loro anima dai loro corpi peralimentare l'oscurità che alberga in me.Li vedo, li vedo tutti, sono attorno a me, mi avvicino ammantatodalle mie stesse tenebre che sprigiono ed uno ad uno li colpiscosenza pietà. Ma loro sono illusioni. Illusioni delle mie paure.Perché? Cosa significa?Paura di essere abbandonato e di perdermi in me stesso.E nella mia paura, la mia anima, ciò che rimane di essa scompare.Scompare da me. Si allontana divenendo irraggiungibile.Fiamme oscure e nere mi avvolgono di nuovo.I sensi mi abbandonano, cadendo nel mio abisso, un baratro senzafine dal quale no riesco a vedere il fondo.Anima perduta. Amici lontani. Sono perduto. Perdo me stesso.Sono perso. Sono solo. Distante da tutti e da tutto.Lottare ancora per chi?Per me?
Isa.Che senso ha lottare?Svengo di nuovo.E' la fine?



Svenuto, abbandonato a se stesso, Futhark si risveglia nell’oscurità che sinoad ora lo ha seguito, accompagnato e avvolto.*Chi sei? Cosa vuoi?*In lontananza dal giovane, sullo sfondo scuro gli appare una figuraincappucciata, diversa da colui che lo ha reso così vulnerabile a tutti masoprattutto a se stesso.La figura eterea e spettrale è ferma immobile, quasi in stasi, ferma e indicauna direzione.Nell’oscurità il giovane non riesce a percepire nulla all’infuori di se stessoe della figura.*Che direzione?*A fatica il ragazzo si rialza e comincia ad osservarsi di nuovo attorno, pianpiano riesce a scorgere ed intravede una stanza.*Un’altra stanza!?*Osserva meglio e capisce di ritrovarsi nel suo labirinto interiore.*Che significa? Equilibrio.*Futhark fissa la figura spettrale, ma come cerca di avvicinarsi, essa scomparenelle tenebre.Solo, di nuovo solo, il ragazzo ricerca in se stesso i sensi perduti,attingendo all’unica sensazione che nell’uomo non scomparirà mai. La paura.Paura.Con questa sensazione, Futhark si affida al suo senso di sopravvivenza,esternato dalla paura, la stessa paura che dolcemente gli fa acquisire di nuovoi suoi sensi perduti.La paura lo rende sensibile al luogo in cui si trova, attraverso essa ilragazzo richiama a se i cinque sensi per aiutarlo a ritrovare se stessonell’incubo che lo ha imprigionato.Focalizzandone uno per volta, Futhark riesce a riavere il controllo ed ilpotere dei suoi sensi.Controllo.Sensi.Potere.Futhark s’inoltra poi nella sua oscurità e s’incammina nel suo stessolabirinto che lo ha reso prigioniero e che gli cela i suoi sentimenti per il mondo esterno.Ora è alla ricerca dei suoi sentimenti, delle sue emozioni, delle suesensazioni.Poca sensibilità emotiva e la paura di perdere nuovamente il controllo loportano ad essere cauto e diffidente persino verso se stesso.Ricerca disperatamente parte della sua anima perduta.Un bivio, due strade, due scelte.*Quale sarà quella giusta?*Si concentra e si fa abbracciare di nuovo dalle tenebre, ma dal suo cuorerisplende la luce che gli indica una nuova strada.Seguila!Una nuova strada formata dall’unione delle due precedenti, unica direzione.*Dove porterà?*Senza scelta Futhark decide quindi di inoltrarsi in quella strada.



Passo dopo passo Futhark si avvicinava alla luce che si faceva sempre piùintensa, arrivando al punto che il giovane dovette coprirsi gli occhi con unamano. La luce era troppo intensa.Il ragazzo chiuse gli occhi e riaprendoli si osservò attorno, riconobbe edefinì i contorni della stanza in cui trovò Isa imprigionata, ma al suo internonon vi era nulla, era tutto spoglio, nudo.Il vuoto.Isa.Una lacrima solcò il volto di Futhark.Silenzio.Una seconda lacrima scese irrigando l’altro lato del volto del giovane, poi vifurono una terza, una quarta, una quinta ed una sesta, e poi molte altre.Futhark pianse.Futhark fu avvolto da lingue di fiamme bianco-argento ed i suoi capelli ed isuoi occhi divennero di un colore bianco argenteo come le fiamme.Il giovane non si accorse di nulla a parte il fatto di essere avvolto daqueste fiamme che non lo bruciavano.Provò solo una sensazione di tristezza ed amarezza, le lacrime gli solcavanoancora il volto ma erano nere, Futhark piangeva lacrime nere.Si accovacciò a terra e si mise in posizione fetale, le fiamme divennerosempre più radiose, pianse come non piangeva ormai da moltissimi anni.L’inizio.Il ragazzo divenne sempre più piccolo, sempre più piccolo, divenendo uninfante…poi il fuoco bianco lo bruciò facendolo diventare cenere.Dalla stanza s’irradiò una luce violacea, la presenza del mago nero sifece risentire e Isa riapparve al muro con le sue catene legate ai polsi ed allecaviglie.Futhark.Il mago nero prese la cenere e vi gettò sopra alcune componenti arcane, dissequalcosa in un linguaggio sconosciuto e gesticolò…dopo un po’ dalle cenericominciavano a lambire lingue di fiamme bianche-argentee e lingue di fiammenere.*Cosa significa? Cosa succede?*Futhark come un’araba fenice nacque dalle sue stesse ceneri, divenendo dinuovo un ragazzo.Si osservò attorno e la rabbia e l’odio invasero tutto ciò che gli rimaneva dipiù caro in se stesso, l’amore fu sopraffatto dall’ira, un‘ira di distruzione.Morte.Le fiamme divamparono alte sopra di lui...irradiando di strana luce la stanza,come se stessero per esplodere in un qualcosa di più grande che nemmeno unincantesimo potesse fare.Esplosione di luce.L'anima lotta e brucia attraverso la morte del Mago Nero e della suamaledizione.Futhark si scagliò addosso al Mago Nero facendolo piombare al suolo, poiestrasse il suo pugnale decorato con incisioni eseguite da Isa e non fece altro checolpire il Mago Nero...lo uccise ma Futhark continuò ad infierire ancora edancora...la sua ira non si calmava, ma cresceva sempre di più. Ormai le fiammeirradiavano l’intera stanza.Futhark.Isa era priva di sensi in apparenza ma dalla sua bocca uscirono strane paroleche per il giovane erano incomprensibili.Il ragazzo si calmò immediatamente sentendo pronunciare quelle parole, siavvicinò ad Isa e la liberò dalla morsa delle catene.Futhark era ancora avvolto dalle fiamme.Rinascita.Abbracciò sua sorella e sentì l’amore riaffiorare dal suo cuore….e poco dopoin lui esplose qualcos’altro, tutti i sentimenti e le emozioni celatedivamparono in tutto il corpo.Commozione. Gioia. Felicità.Isa, Gillian, Khalandir, Jon, Ecthelion, Walzer, Palaemon, Archimede, Vania eGher’Han.Nuovo vigore, Futhark percepì e risentì in lui la propria anima, orapurificata e riequilibrata.Bene e Male.Giusto e Sbagliato.Luce ed Oscurità.Futhark è sé stesso e osservandosi da dentro, controllando la sua visione delmondo, attraverso le sue emozioni ed i suoi sentimenti.Realtà.Voci e suoni. Udito.Sangue. Gusto.Colori, non più luce ed oscurità. Vista.Umidità e freddo. Tatto.Mille profumi ed odori. Olfatto.Eccomi!

Futhark

Kuja

La mia vita, la mia stessa vita è stata una ricerca continua di colui che haspezzato ed ha infranto come un coccio la vita di mio padre e di mia madre.Lui si è preso le loro vite ed io ora prenderò la sua.Sono dieci anni che gli do la caccia ed ora è lì disteso nel suo letto chedorme dopo essere stato drogato da mia sorella...Isa, commetteròquest’assassinio anche per lei, ma soprattutto per tutto ciò che di male hafatto a me.Lo osservo per un’ora abbondante e poi scendo tramite la finestra dalla qualelo osservavo.La finestra fa filtrare il chiarore della luna, colei che sola sarà latestimone dell'omicidio che sto per effettuare.Mi avvicino lentamente, utilizzo le ombre che vi sono nella stanza buia, ilsilenzio è sovrano e sento solamente il respiro di Kuja...ecco il suonome...Kuja!Kuja all'epoca dell'assassinio dei miei genitori era ancora giovane, ora dopodieci lunghi non è cambiato per nulla, forse ha solo qualche cicatrice sul visoma nulla di più.Mi avvicino sempre di più...sempre di più, gli sono accanto...sonodeterminato...forse anche troppo, estraggo il pugnale incantato che mi hafabbricato per l'occasione Isa, nella lama scorre una potente magia creata daIsa solo per questa occasione...il suo odio, il mio odio sono in questa lama.La lama incantata lo farà dannare per l'eternità, gli estirperà l'anima e labrucerà nelle fiamme degli abissi.Ora sono nervoso, penso al mio odio per quest'uomo, penso ad Isa ed al suoodio...penso ma non agisco, esito!Kuja si rigira nel letto ed il mio respiro improvvisamente si blocca, miammanto tra le ombre, non mi vedrà se si dovesse destare dal sonno che la drogagli ha procurato.Nulla, solo il suo respiro pesante, l'effetto della droga è svenuto ed ora stasolo dormendo...Ritorno sui miei passi e gli sono di nuovo accanto.Avvicino la mia faccia al suo orecchio destro e gli pronuncio queste parolesussurrandogliele "Tu morirai e lo sai, la mia vendetta sarà atroce e moltodolorosa, tu morirai!"Penso alla sua morte e non vedo felicità!La sua morte non mi appagherà, ma la mia natura sadica sta per uscire easpetto che prevalga sulla ragione e sulla razionalità delle mieazioni...l'aspetto per avere una scusa per commettere la mia vendetta.Nulla! Resisto desidero restare lucido...la violenza solo più tardi.Esco silenziosamente dalla finestra e fisso la luna ed i miei pensieri sonoconfusi ora.Sono in strada, in un vicolo ed ammiro Isa che mi stava aspettando, lei piangeed io mi avvicino a lei.La abbraccio, lei comincia a singhiozzare...e mi sussurra "lo so che non lohai ucciso...lo so", la stringo a me e la consolo.Lei non sa che cosa ho in mente di fare e non le dirò nulla, e ciò mi fa starmale.In quel momento in me vi è un conflitto interiore, desidero assassinare Kuja,ma lo stesso odio che mi spinge verso quest'azione mi blocca.Torniamo a casa, Isa si addormenta, io invece esco nelle tenebre e con me hoin mano una pergamena di sfida.Ritorno nel vicolo ed entro di nuovo dalla finestra, tutto come prima, io chelentamente mi avvicino e lo osservo, poi gli ripongo sul tavolino della camerala pergamena di sfida.Non potrà rifiutarsi, ormai non potrà più nascondersi ne da me ne dalla miavendetta!Ritorno a casa per riposarmi ma soprattutto per riflettere, su me stesso e sulsignificato che la morta di Kuja mi darà nella mia vita...non sarà mai più comeprima per me. Mai più come prima anche per Isa, sorella di un assassino.Dormo.
Svegliatomi il giorno dopo resto in meditazione completa facendo affluire inme i caldi raggi del sole d'autunno, l'armonia della natura che mi circonda,sono in una radura nel mezzo della foresta accanto alla mia casa, solitario comeal solito.Il giorno passa ed arrivano le tenebre che mi attirano nel loro fascinoignoto, m'invitano ed io accetto di compiere quel gesto che sarà fatale perKuja, io so di essere superiore, ma lui è molto forte, è un pirata ferocie e sail fatto suo nei combattimenti,ma io l'ho studiato e conosco ogni sua tecnica.Dieci anni sono stati spesi bene per sapere tutto del proprio avversario.Raggiungo il punto d'incontro divenendo parte delle ombre che mi avvolgono,sono parte dell'oscurità, nessuno mi vedrà arrivare.Arrivato il mio pensiero è unicamente per duello che mi aspetterà.Con Kuja non mi metto a giocare, ormai non più, sulla Terra scorrerà solo ilsangue di uno di noi due.Lo vedo ma lui no s’accorge della mia presenza. Mi avvicino silenziosamente egli arrivo accanto, mi faccio vedere e ci fissiamo."Sei pronto Kuja? Pronto per assaporare la morte che tanto ti attende datempo?"L'uomo non gli risponde e tira fuori dalla guaina, la sua spada.Io impugno il mio stocco ed il pugnale "dell'odio", mi distanzio da lui, ma inquell'attimo vengo circondato dai suoi uomini...lo sospettavo e mi eropreparato.Loro sono in 5 escluso Kuja, lui resta in disparte guadagnandosi la prima filaper il massacro dei suoi uomini.Estraggo dal marsupio una pergamena e mi ammanto nelle ombre, loro sono le mieamiche fidate, e loro moriranno tutti.Mi allontano un po', prendendo lo spazio che mi consente di lanciarel'incantesimo per distruggerli e gustando la loro morte in anticipo, poi osservoi loro volti spaesati ed il sadismo che è in me mi esce come una cascata diemozioni, una dietro l'altra...sono eccitato, agitato, emozionato...finisco dileggere la pergamena e da sotto i loro piedi escono delle colonne di energiaoscura...che salgono alte nel cielo, io le vedo ma loro poveri stolti non siaccorgeranno nemmeno che moriranno.Le colonne di energia oscura investono i cinque e li polverizza all'istante,non lasciando nulla di loro a parte qualche misero pezzo di cenere.Kuja resta immobile e quel sorriso che aveva stampato in faccia prima,oradiventa una smorfia di ira ma soprattutto di paura, la sua paura alimenta il miosadico piacere di vederglielo stampato nella faccia, ora è il momento diattaccare.Mi "materializzo" davanti a lui a dieci metri di distanza."La morte attende, ti attende Kuja!"Lui mi fissa e mi carica, io seguo ogni suo movimento, rispetto a me è moltolento, ma ha molta più forza di me, si sposta leggermente a destra e cercainvano di colpirmi, io mi sposto leggermente alla mia destra ed il mio stoccovelocissimo lo colpisce ad una spalla, ma è solo un graffio.Ora sto giocando con lui.La vendetta è in atto.Gli osservo l'espressione e mi carico di nuova linfa energetica.L'adrenalina mi sale alla testa e mi ritrovo in uno stato di unico di euforia.Questo è lo stato del sadismo che mi avvolge come fosse una seconda pelle chemi entra nella testa e mi scatena il corpo dandomi la volontà e l'energianecessaria per ogni mia azione.Ci fissiamo ed io sorrido, lui è in preda all'ira.Mi aggredisce con tutta la sua forza e a momenti non perdo l'equilibrioparando il suo colpo di spada.Spada contro Stocco...ma io ho ancora il pugnale impugnato nell'altra mano, malo utilizzerò per infliggergli il colpo di grazia.Ora siamo in "stasi" aspettando che uno dei due ceda...ma io di sicuro nonmollo. La mia strategia si sta rivelando efficiente...per ora.Si sta innervosendo.Improvvisamente mi sposto di lato facendo perdere l'equilibrio a Kuja, ilquale finisce a terra, tra le ceneri dei suoi uomini.Io sorrido sempre ed aspetto che si rialzi.Si alza e mi carica nuovamente, ma è tempo di finirla...Mi sono annoiato anche troppo.Lui in corsa, io con i muscoli tesi come corse di cetra, sono pronto pereffettuare un salto..lui mi si avvicina sempre di più e quando mancano due metriio spicco il salto...eseguo un mezza girata al volo e gli "atterro" con le gambeattorno al collo, lui cerca di colpirmi con la spada, ma prontamente glielatolgo dalle mani, poi stringo la presa delle gambe attorno al collo, riuscendo afarlo inginocchiare. Scendo e lo aggiro osservando questa misera scena pietosa.Boccheggia, gli esce della bava bianca dalla bocca, si massaggia il collo e mifissa sempre con talmente tanta paura che quasi mi farebbe pena se non fosseproprio lui che uccise i miei genitori. Al solo pensiero il sadismo ritorna inme molto più forte di prima.Kuja estrae da dietro la schiena un pugnale, io allora inguaino lo stocco eimpugno nella destra il pugnale dell'odio.Si alza e cerca di colpirmi, ma lo schivo prontamente e lo colpisco all'altraspalla, il sangue esce ma lui non cede e nemmeno la sua ira.Lo colpisco nuovamente, questa volta ad una gamba e poi all'altra, cade aterra, lo disarmo di nuovo gettando il suo pugnale lontano.Ormai in me il sadismo è ad un livello eccezionalmente alto...ogni mia azione èperò controllata.
Mi siedo sopra il suo stomaco gli strappo la veste e gli punto il pugnale alcollo.Ora saprai cosa significa sentire il vero dolore.Impugno il pugnale saldo nelle mie mani, incido la pelle di Kuja dalle scapolesino al collo e poi giù dal petto, passando per la pancia e finendo sopra illinguine.Le sue urla...le sue urla erano strazianti, ma nulla mi destava da ciò chestavo effettuando, continuai.Sangue molto sangue...lui ne era ricoperto ed i miei pantaloni e le miebraccia erano abbondantemente sporche del suo sangue.Dopo quelle incisioni...inizia ad andare in profondità, come prima, inizia conle scapole, poi gli aprii il torace e l'addome ed infine in quell'universo disofferenza umana ed i grida inumane lo fissai sempre sorridendo "Ora sei prontoKuja!", lui mi fissò un'ultima volta prima di essere punito per l'eternità peril suo reato maggiore.Avermi sottovalutato.Il mio pugnale sgozzò quel collo...ne uscì molto sangue il quale mi sporcò lafaccia, ormai il mio volto era una maschera rossa di sangue che non mascheravaaffatto la mia espressione di compiacimento.Il corpo di Kuja era in preda a spasmi e conficcai il pugnale nel suomaledetto cuore.Kuja morì ed io mi compiacqui per ciò che ero riuscito a commettere.Mi sentii libero dopo dieci anni.Ma in me vi si era creato un vuoto incolmabile....l'odio era sparito ma nedesideravo dell'altro...ardivo nel cercare disperatamente dell'odio.Poi svenni.Mi destai e vidi che ormai era l'alba, a fianco a me il corpo sena vita diKuja...staccai il pugnale che aveva rilasciato il suo magico potere.Il suo petto era aperto e riuscivo a vedere il suo cuore, m'inginocchiai eglielo strappai, lo strinsi nella mano e salutai così il mio unico dio.Lasciai il corpo di Kuja com'era ridotto e me ne tornai a casa in fretta primache la luce del giorno arrivasse a scacciare la mia mate tenebre.Arrivai a casa ed Isa dormiva per fortuna, non poteva vedermi ridotto com'ero.Bruciai i miei vestiti e mi lavai.Mi distesi a letto e dormii fino alla sera seguente.Svegliatomi vidi Isa che mi accarezzava la testa con in mano il pugnaledell'odio...In lei non traspariva nessuna emozione, solo del vuoto...eternovuoto.Ce ne andammo da quella città...quella città era chiamata La Cittadella delConclave degli Arcimaghi, ed io appartenevo a loro per sempre, ero il guardianodelle loro anime immortali.Ma sarei tornato questo era sicuro...dovevo colmare quel vuoto assieme ad Isa,non saprei dove ci stava portando quel vuoto...Bene o Male, Giusto o Sbagliato,ero ignaro.Ma era la mia strada.


Futhark

Scomparsa

Ora scomparirai dalla vita, tu che solo mi hai dato la forza che nei momentidi grande sofferenza mi hanno attanagliato la mente, ora tu non ci sarai più. Ildestino mi ha tolto l'unico amico che mi rasserenava l'animo, la mia tristezza ora naviga attraverso le lacrime che sto ancora spargendo sopra il tuo ricordoindelebile, non mi resta che un vuoto quasi incolmabile, sembra un baratroinattraversabile, ma so che mi darai la forza per attraversarlo.La morte sta arrivando fredda e spietata e ti porterà via, io resto solo conil tuo ricordo che ha segnato la mia anima. Un bellissimo ricordo di anni emomenti bellissimi passati assieme a te.La morte bastarda che non guarda in faccia al tuo amico che ti ha semprevoluto bene.....mi mancherai moltissimo.Le mie lacrime come lance s'infilzano nel nostro cammino fatto insieme,riaffiorano tutti i ricordi...ma ormai la morte ti è venuta a prendere e ti haportato via dalla mia ultima amata carezza.Addio....la mia speranza sta nella morte attraverso la quale ci ricongiungerà.

Futhark

Essere

Non vi è nulla di così triste come amare e non essere ricambiati. Vivere innamorati e rimanere nella solitudine della vita. Si è sempre soli, non si dovrebbe mai dimenticarlo. Passare la propria esistenza coltivando il seme dell'amore per poi farlo marcire e restituire alla vita la sofferenza solo per poi scoprire che tutto ciò era sbagliato. Donarsi a qualcuno per morire e restare in attesa della rinascita interiore per ricominciare a vivere, cercando poi di comprendere dove effettivamente la sopportazione umana può arrivare. Sofferenza e nessun rimedio se non quello di aprire gli occhi dell'anima e accorgersi di esseri vivi. Leviare a questa sofferenza meditando all'amore che invece si può donare ad altri. Vita. Per questo ho scelto di seppellire tutto me stesso agli altri, per non mostrare la mia vera natura immortale di vita basata sull'amore ma di credere comunque in essa battendomi con tutto me stesso mettendo in gioco sentimenti, emozioni e rispetto per quella verità che sta creando in me la persona che sono. Perciò posso dire di essere colui che vive di amore che gli porta sofferenza ma gli da una grande esperienza.

Futhark

Eccomi

Per scoprire chi sono e come sono è semplice, basta leggermi.
Potete cogliere parte di me in ogni cosa che ho scritto.